Mi
scuso per la forte immagine utilizzata per esprimere questo
concetto, eppure la domanda che sempre più spesso sento
è se realmente la sinistra e la destra possono fare ancora
qualcosa per questo paese così lacerato da profonde contraddizioni,
un paese in cui la politica sembra voler emulare le sfide calcistiche
più cruente. Ma forse questo è solo quello che
i media assoggettati al potere ci vogliono propinare. Ogni organo
di stampa è infatti ormai propietà di questo o
quell'esponente, si proprio quello, e si cerca di spingere il
clima verso uno scenario di guerra. Nasce così il fenomeno
della vittima, insultata, aggredita e difesa. E la politica
? Le idee ? Forse quelle non fanno più notizia. Di vero,
probabilmente, c'è che in Italia c'è sempre più
voglia di sfogarsi contro tutto e forse tutti, di uscire da
quel tunnel in cui ci sembra di lavorare ed in cui chi è
ricco lo diventa sempre di più. Scatta allora l'intolleranza,
scatta allora l'odio, sentimenti che la dx conosce molto bene
e che ha magistralmente sfruttato a suo favore nella recente
campagna elettorale. E la sinistra ? Tutte quelle bandiere rosse,
tutti quei pugni levati al cielo, tutte quelle persone che parlavano
di lotta unita? La sto ancora cercando anche io sebbene sappia
per certo che non è assolutamente morta ma che sta osservando,
osservando da dietro le imposte il corteo dei portatori di verità.
Sempre di più in questi anni ho sentito dare per certa
la sconfittà di un'idea come il comunismo. Eppure questo
capitalismo sfrenato sembra non dare frutti così dolci.
Lo dicono gli Stati Uniti, talmente civili da utilizzare ancora
la pena di morte e paese in cui i bambini vanno a scuola armati
e fanno stragi. Sembra dircelo forse tutto l'occidente in cui
il potere sembra essere attaccato sempre più spesso,
vedi il movimento di Seattle. Dunque l'Italia è viva?
A mio avviso l'Italia è assolutamente viva, forse caduta
in un momento di stordimento, ma dopo 50 anni di DC (....scusate
ho dimenticato che Andreotti, Cossiga e i tre porcellini sono
senatori a vita...) è forse il minimo che potessimo aspettarci.
Questa scossa che i nuovi governanti ci devono dare, deve senza
dubbio far ritrovare alla Sinistra, quella con la S maiuscola,
la sua vera identità e magari quella satira cruda che
ci arricchiva le giornate. Non credo di essere stato il solo
a riempirsi la casa di fogliacci verdi chiamati Cuore (il verde
di questo sito è in suo onore), di aspettare il lunedì
l'uscita di quello stupendo settimanale. Eppure da Emilio Fede,
la sera delle elezioni c'era propio Vincino, anche lui. Comunque
l'errore commesso in queste elezioni, sempre a mio avviso, consiste
nell'aver voluto combattere l'avversario sul campo della comunicazione,
campo in cui nemmeno il diavolo avrebbe messo piede. Avrei avuto
tanta voglia di vedere ignorato un leader che si atteggiava
a "unto dal signore". Così come con i pazzi,
la sinistra avrebbe dovuto alzare lo sguardo e camminare fiera,
fiera del suo passato operaio, fiera delle sue conquiste e dei
sui errori. Parlo da uomo, non sto dicendo nulla di assoluto,
sia ben chiaro. Credo però che l'utopia aiuti l'uomo
a vivere, a costruire qualcosa di migliore o comunque in costante
evoluzione. Voglio dunque credere che questa Italia non sia
sfondata come l'uomo nella foto ma che stia covando dentro di
se il fuoco della ragione. Il mio pensiero arriva quindi a Sofri,
Pietrostefani, Bonpressi, alla Baraldini & c. che in quei
tempi, nel bene e nel male, ribadisco nel bene e nel male, credevano
in questa utopia, credevano nella possibilità che un
mondo migliore fosse solo dietro la porta, quella porta che
però è divenuta quella di un carcere...muto, senza
più le voci dei compagni a volte impegnati a rifarsi
una vita. I loro sogni però non sono morti. Forse i loro
modi, e forse perfortuna, ma i loro sogni no.
Viva
l'Italia, l'Italia viva.
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