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Il Manifesto
Subcomandante Marcos
L'uovo del serpente

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IL NOSTRO PROSSIMO PROGRAMMA : OSSIMORO !
(LA DESTRA INTELLETTUALE E IL FASCISMO LIBERALE)

Nella figura retorica chiamata ossimoro, si applica a una parola un aggettivo che sembra contraddirla; così gli gnostici parlavano di
una luce oscura; gli alchimisti di un sole nero. Jorge Luis Borges

Avvertenza, introduzione e promessa Attenzione: Se non avete letto l'epigrafe, è meglio che lo facciate adesso, altrimenti non capirete alcune cose. Un fatto incontestabile : la globalizzazione c'è. Non la giudico (ancora), semplicemente indico una realtà. Però, come primo ossimoro, occorre segnalare che si tratta di una globalizzazione frammentata. La globalizzazione è stata resa possibile, fra le altre cose, da due rivoluzioni : quella tecnologica e quella informatica. Ed è stata, ed è, diretta dal potere finanziario. La tecnologia e l¹informatica (e con esse il capitale finanziario) hanno fatto scomparire le distanze e hanno rotto le frontiere. Oggi è possibile avere informazioni su qualunque parte del mondo, in qualunque momento e simultaneamente. Ma anche il denaro ha ora il dono dell¹ubiquità : va e viene a velocità vertiginosa, come se fosse in ogni luogo nello stesso momento. Di più, il denaro dà uno nuova forma al mondo, la forma di un mercato, di un mega-mercato. Tuttavia, nonostante la ³mondializzazione² del pianeta, o meglio, proprio a causa di questa, l¹omogeneità è ben lungi da essere la caratteristica di questo passaggio di secolo e di millennio. Il mondo è un arcipelago, un rompicapo i cui pezzi si trasformano in altri rompicapo, e l¹unica cosa davvero globalizzata è la proliferazione dell¹eterogeneità. Se la tecnologia e l¹informatica hanno unito il mondo, il potere finanziario che le utilizza lo ha spezzato usandole come armi, come armi in una guerra. Abbiamo detto in precedenza (il testo si chiama "La quarta guerra mondiale è cominciata", EZLN - il manifesto, 1997) che con la globalizzazione si porta a termine una guerra mondiale, la quarta, e si sviluppa un processo di distruzione/spopolamento e ricostruzione/riordino (sto cercando di riassumere concisamente, siate comprensivi) in tutto il pianeta. Per la costruzione del "nuovo ordine mondiale" (Planetario, Permanente, Immediato e Immateriale, secondo Ignacio Ramonet), il potere finanziario conquista territori e abbatte frontiere, e lo fa con una guerra, una nuova guerra. Una delle vittime di questa guerra è il mercato nazionale, base fondamentale dello Stato-Nazione. Quest¹ultimo è in via di estinzione, o quantomeno lo è nella sua forma tradizionale o classica. Al suo posto sorgono mercati integrati, o meglio ancora i negozi del grande "centro commerciale" mondiale, il mercato globalizzato. Le conseguenze politiche e sociali di questa globalizzazione sono un Ossimoro reiterato e complesso : meno persone con più ricchezze, prodotte da più persone con meno ricchezze, "la povertà del nostro secolo non è confrontabile con nessun'altra. Non è, come è accaduto a volte, il risultato naturale di carestie, ma di un insieme di priorità imposte dai ricchi al resto del mondo" (John Berger, "Cada vez que decimos adiós" Ediciones de la Flor, Argentina, 1997. Pp. 278-279).
Per alcuni potenti il pianeta si è spalancato ; per milioni di persone il mondo è un non-luogo, e vagano errabondi da una parte all¹altra.

La criminalità organizzata costituisce la spina dorsale dei sistemi giudiziari e dei governi (gli illegali fanno le leggi e "conservano l'ordine pubblico"), e l'"integrazione" mondiale moltiplica le frontiere. Così, volendo mettere in risalto alcune delle principali caratteristiche dell¹epoca attuale, dovremmo dire : supremazia del potere finanziario, rivoluzione tecnologica e informatica, guerra, distruzione/spo-polamento e ricostruzione/riordino, attacco allo Stato-Nazione, conseguente ridefinizione del potere e della politica, il mercato come figura egemonica che permea tutti gli aspetti della vita umana in ogni luogo, maggior concentrazione della ricchezza in poche mani, maggior distribuzione della povertà, aumento dello sfruttamento e della disoccupazione, milioni di persone in esilio economico, delinquenti che si fanno governo, disintegrazione del territorio. Riassumendo : globalizzazione frammentata. Bene, secondo queste premesse, nel caso degli intellettuali (posto che abbiano a che vedere con la società, il potere e lo stato) sarebbe il caso di domandarsi : hanno subito lo stesso processo di distruzione/spopolamento e ricostruzione/riordino ? Quale ruolo assegna loro il potere finanziario ? Come usano (o sono usati da) i progressi tecnologici e informatici ? Che posizione hanno in questa guerra ? Come si rapportano con questi minacciati Stati-Nazione ? Qual è il loro legame con questo potere e con questa politica così ridefiniti ? Che posto occupano nel mercato ? e che posizione prendono di fronte alle conseguenze politiche e sociali della globalizzazione ? Insomma : come si inseriscono in questa globalizzazione frammentata ? Il mondo sarebbe cambiato da e per questa guerra. Se così fosse, gli intellettuali "classici" non esisterebbero più, e nemmeno le loro tradizionali funzioni. Al loro posto una nuova generazione di "teste pensanti" (per usare un termine coniato dal comandante zapatista Tacho) sarebbe emersa (o starebbe per emergere) e avrebbe nuove funzioni nei propri compiti intellettuali. Anche se cercheremo qui di limitarci agli intellettuali di destra, saranno evidenti alcune indicazioni a proposito degli intellettuali in genere e sui loro rapporti con il potere. Dato che questo testo si propone di partecipare e di alimentare la polemica fra intellettuali di destra e di sinistra, una riflessione più profonda su intellettuali e potere e su intellettuali e trasformazione, è rinviata a futuri e improbabili scritti. Bene. Salve, e tenete a portata di mano il vostro telecomando. Fra un minuto cominciamo...

 

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