La
distribuzione della cultura è una rivoluzione estremamente
concreta e tangibile grazie a quel pazzo baraccone che è
diventata la rete. Quando ho incrociato per la prima volta LiberLiber
sono rimasto estremamente colpito del fatto che fosse possibile
scaricare testi completi, libri, cultura. Poi, col passare del
tempo, ho iniziato a guardare con sospetto gli ammassi di libri
che popolano il mio studio. Anni e anni passati a raccogliere
edizioni più che economiche, acquistare tutto quello
che poteva servire al mio ego per migliorarsi, rifocillarsi,
riconciliarsi. Ma il futuro della cultura appartiene all'elettronica
? Ma allora se davvero stiamo vedendo l'inizio di una rivoluzione
bisogna chiarire chi saranno i beneficiari di tutto questo o
forse le vittime di tutto questo. I librai, i lettori o solamente
quelli che non hanno mai letto ?
Io
intanto scarico tutto lo scaricabile, continuo a comprare, ricomincio
ogni notte a leggere. Ho quasi la sensazione che potrà
esserci infine un vincitore in tutto questo. E forse proprio
questo spaventa i grandi cartelli. Immaginiamo che io oggi abbia
scritto un libro e decida di venderlo. Potrei saltare tutte
le distribuzioni mondiali a piè pari e, allo stesso tempo
tutte le tipografie. Bene. Allora i nuovi scrittori, in questo
mare, potrebbero trovare il successo che altrimenti sarebbe
loro precluso ?
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